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RUVO DI PUGLIA

Tra Tradizione e Innovazione

 

Città d'arte riconosciuta come tale dalla Regione Puglia, Ruvo inizia la sua storia nel Neolitico, ma le forme insediative più diffuse risalgono all’Età del Ferro. A partire dal VI sec. a.C. si assiste ad una ellenizzazione delle locali comunità peucete, evidente nelle suppellettili a corredo delle sepolture aristocratiche, pregevoli ceramiche figurate di importazione attica o di fattura locale, famose in tutto il mondo.

 

La città cresce durante l'età romana con il suo stato di municipium, mentre la Cattedrale romanica viene edificata nel Medioevo tra XII – XIII sec. con i suoi peculiari spioventi accentuati e il suo ipogeo.

 

Nella Chiesa del Purgatorio emergono tracce di tarda epoca romana: una cisterna di un complesso termale in cui in seguito si riuniscono i primi cristiani, nota come Cripta di San Cleto.

 

Il Castello è costituito da una torre di probabile fondazione normanna e da tre corpi più bassi disposti intorno ad un atrio, al quale si accede tramite l'Arco Melodia.

 

Il Museo Archeologico Nazionale Jatta con il suo caratteristico allestimento ottocentesco è uno scrigno delle testimonianze archeologiche della città, che tra gli oltre duemila reperti conserva lo straordinario cratere di Talos, realizzato alla fine del V sec. a.C. Un altro sito di rilievo culturale è il complesso monumentale dell'ex Convento dei Domenicani risalente al 1560, già Pinacoteca Comunale di Arte Contemporanea, dove sarà inaugurato quest'anno il nuovo Museo archeologico Cittadino.

 

La Torre dell’Orologio, edificata nel 1604, conserva murata tra le sue pareti un’epigrafe che risalirebbe al periodo municipale dell’antica Rubi.

 

Tra i palazzi nobiliari: Palazzo Spada, Palazzo Caputi, sede del Museo del Libro - Casa della Cultura che ospita la Biblioteca Testini e Palazzo Avitaja, sede del Municipio , tutti eretti tra XVI e XVII secolo.

 

A livello naturalistico si segnalano le Grotte del Vagno, il più importante sistema carsico presente nella zona e il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, istituito nel 2004, di cui Ruvo di Puglia è uno dei tredici comuni che lo costituiscono, nonché la vera e propria porta.

 

Tra le tradizioni più note va annoverata la Settimana Santa con le sue processioni e le marce funebri eseguite dalle bande locali, La Domenica di Pasqua vengono fatte espoldere le Quarantane, fantocci vestiti di nero che nella tradizione locale rappresentano la moglie di Carnevale.

 

La Sagra del Fungo Cardoncello nel mese di novembre è uno dei più importanti eventi di valorizzazione di attività enogastronomiche presenti sul territorio.

 

Talos Festival all'inizio del mese di settembre è fra le più longeve e apprezzate rassegne musicali e multiculturali pugliesi, mentre Luci e suoni d’artista è un progetto di arte pubblica partecipata ideato nel 2016 e arrivato già alla sua settima edizione consecutiva.

 

 

LA FESTA

 

Secondo una tradizione orale, tramandata nei secoli seppur non supportata da alcun documento scritto, l’istituzione della processione dell’Ottavario del Corpus Domini è opera del conte di Ruvo Carafa nel lontano XVI secolo, probabilmente sotto l’episcopato del Vescovo De Mirto.

 

La tradizione racconta che al ritorno da una battuta di caccia in contrada “Parco del Conte”, il signorotto entrò in paese nel momento in cui si stava snodando la processione del Corpus Domini, interrompendola e creando scompiglio tra i presenti. La popolazione, sdegnata per il gesto, iniziò ad inveire contro il Conte che rischiò perfino il linciaggio.

 

Durante questi momenti concitati avvenne il prodigio: il cavallo del Conte, al passaggio del SS. Sacramento, si prostrò, inginocchiandosi. Il Conte, visto ciò, decise di ripetere la processione in modo più sfarzoso otto giorni dopo (di qui il nome Ottavario) offrendosi di reggere l’ombrello durante le benedizioni. La processione si tenne e sfarzose furono le celebrazioni con le benedizioni sugli altari allestiti nei pressi delle quattro porte della Città: Porta Castello, attuale Piazza Matteotti, Porta Nuova, nei pressi della Chiesa del Purgatorio, Porta Noè, attuale Piazza Bovio, Porta del Buccettolo, nei pressi della Chiesa di S. Giacomo al Corso e in Piazza Menotti Garibaldi, nei pressi della Torre dell’Orologio.

 

La tradizione, negli anni ’40 del 900, fu raccolta dal parroco di S. Giacomo al Corso, Don Francesco Caldarola senior.

 

Nel 1939 venne, infatti, affidata al pittore Mario Prayer la creazione di alcune tempere da collocare nella chiesa di San Giacomo al Corso dedicate all’istituzione dell’Ottavario del Corpus Domini. La prima, quella relativa al cosiddetto “miracolo del Corpus Domini” sembra ambientata nel ‘300-‘400, mentre la seconda, che illustra il conte nell’atto di mantenere l’ombrello si collocherebbe nell’800, forse a rimarcare la promessa mantenuta nel corso dei secoli. Il pittore, che lavorava con la mano sinistra essendo privo della destra (come ricorda don Vincenzo Pellicani, all’epoca giovanissimo chierichetto), le realizzò tutte nello stesso anno, preparandosi così alla sua opera più significativa, ovvero i dipinti nella Basilica di S. Maria della Cultura a Parabita (LE).

 

Oggi la festa, rappresenta un momento di gioia, devozione e ritrovo per la comunità ruvese.

 

Da non perdere:

Centro storico, Concattedrale di Maria Ss Assunta, Cripta di San Cleto e chiesa del Purgatorio, Museo Archeologico Nazionale Jatta, ex Convento dei Domenicani, Torre dell’Orologio, Palazzo Caputi, Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

 

COMUNE RUVO DI PUGLIA
  080 950 7111
 
  POLIZIA MUNICIPALE
  080 361 1014

  Pro Loco Ass. Turistica UNPLI
  080 3615419

  www.comune.ruvodipuglia.ba.it

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